UNA SCIA DI PRESEPI ARTISTICI NEL CUORE DELLA TOSCANA

di Fabrizio Mandorlini

Un'occasione per meditare il Natale e conoscere tante realtà storiche e piccoli borghi nel cuore della Toscana. Più di centomila visitatori attesi in visita ai presepi attraverso le varie tappe nelle Terre di Presepi. Un percorso sull'asse Firenze-Pisa che corre lungo l'Arno tra luoghi incantevoli e paesaggi suggestivi. Vediamo come si articola il percorso.
A Castelfiorentino organizzata dall’associazione” all'Ombra di Membrino”, la "Via dei Presepi" vede il centro storico del paese alto arricchito di tantissimi Presepi (oltre 50) realizzati da artisti, oltre che dagli abitanti del paese ed esposti un po' ovunque: nei fondi, sui davanzali delle finestre, nelle chiese, nei locali dell'ex carcere, nella casa di riposo per anziani, all'aperto. Per un mese circa, Castello Alto diventa meta ambita di turismo non solo toscano. Tantissime persone per vedere e apprezzare presepi di varie forme, dimensioni e materiali. Una nota sul presepe realizzato nell’oratorio di S.Filippo Neri dal titolo “E tutti Lo cercarono per adorarLo”. Si tratta di un presepe di circa cinquanta metri quadrati di superficie ricco di effetti davvero speciali e per la sua maestosa bellezza è ormai conosciuto sul territorio nazionale dagli estimatori del settore.

All’Isolotto, periferia di Firenze il Presepe de’Bassi sarà proposto in una forma completamente nuova. I presepisti della Parrocchia hanno deciso di rinnovare completamente il loro presepe che aveva avuto ottimi apprezzamenti e tanti visitatori. Nuova impostazione, dunque, nuove scenografie, nuovi personaggi. Tutto è in movimento. Dopo dodici mesi di lavoro ininterrotto, l'opera è pronta per essere ammirata dai visitatori. Apertura il 13 dicembre.

A Cigoli, nel paese dove ha visto i natali il noto pittore Lodovico Cardi, il Cigoli appunto, nei locali attigui al santuario della Madre dei Bimbi, dagli anni Novanta si può trovare nel tempo di Natale un presepe d’eccezione. Si tratta di un presepe tecnologico di grandi dimensioni, tra i più grandi in Italia, dove tutti i personaggi, realizzati nei minimi particolari si muovono al ritmo e con i tempi della giornata. Tutto impreziosito da effetti luminosi di grande suggestione in oltre cento metri quadrati. Il presepe sostiene iniziative di solidarietà locali ed internazionali.

A Lecore la bellezza è quella che colpisce entrando nella piccola chiesetta della piana di Signa, sperduta in mezzo alla campagna, alle porte con un tempo passato che non ha confini. Il visitatore rimane senza fiato perchè il Presepe è tutta la chiesa, occupa tutto lo spazio dell'altare e dell'abside ed arriva fino quasi al tetto attraverso il coinvolgimento anche delle opere presenti come il Crocifisso. I personaggi, oltre un centinaio, sono tutti motorizzati ed ogni anno cambiano in base al titolo ed al tema coinvolgendo con i loro mestieri ma anche con i loro giochi ed attività della vita quotidiana, permettendo così di immedesimarsi con coloro che per primi sono accorsi alla Grotta di Betlemme.

Lo splendido chiostro adiacente al Santuario della Madonna di San Romano fa da cornice a un presepe storico e di grandi dimensioni. Nel Dicembre del 1925, testimonianze scritte ci raccontano che "la gente si è accalcata vicino a Gesù Bambino ininterrottamente per un anno intero". I testimoni di allora raccontano di una scenografia di rilevanza artistica e la scritta "Gloria in excelsis Deo" illuminata da una tenue luce di lampadina. Oggi dopo 88 anni il presepe con i suoi 300 metri quadrati costruiti in due mesi di lavoro mantiene intatto il suo fascino, arricchito quest'anno dalla possibilità di entrare all'interno dell'opera.

San Miniato, il presepe è a grandezza umana. E’ quanto ha allestito sul retro del Seminario, in un percorso di oltre 500 mq l’artista sanminiatese Mario Rossi. Il presepe è a grandezza naturale e i personaggi sono gli stessi visitatori che si trovano avvolti in atmosfere suggestive e inusuali. Intorno alla Capanna ruotano scorci di vita e di mondo, di storia millenaria, di lavoro e di preghiera. C’è chi dice sia il presepe più grande della Toscana. Non lo sappiamo. Sicuramente è un presepe da record. Mentre le strade, i vicoli e le chiese della città si trasformano, attraverso l'esposizione di presepi internazionali e del territorio, si potrà anche fare una passeggiata lungo i vecchi vicoli carbonari che costeggiano la città. Lungo la strada, tra cigli e piante, ognuno potrà lasciare un proprio piccolo presepe e al tempo stesso ammirare il paesaggio che si fa a sua volta presepe. Previste anche visite guidate ai presepi d’arte nei poli museali della città. Il calendario dell’Avvento degli artisti accoglie i visitatori in piazza del Seminario.

Nel novembre 2003 è stato inaugurato a Usigliano, un piccolo paese in provincia di Pisa, il Museo del presepe, unico in Toscana (visitabile tutto l'anno su appuntamento). Il percorso inizia dalla cantina, che ospita metà dei presepi nelle nicchie che si aprono sul lungo corridoio fra tini e grandi botti. Riproducono in scala e con molta accuratezza di particolari scene della nascita di Gesù ambientate in borghi ottocenteschi toscani, oppure in grotte ed ambienti della Palestina. Nel coppaio sono allestite le opere più grandi: un presepe riproduce un vecchio casolare realizzato interamente murando centinaia di piccoli veri mattoni in terracotta, con annesso il fienile ove nasce il Bambino Gesù. Completano la scena una fontana-lavatoio, il pozzo, il porcile ed il forno all'aperto per fare il pane. Tutto è improntato sul massimo realismo omaggio a alla civiltà contadina.

Rievocazione storica e sacra rappresentazione, il presepe vivente di San Miniato Basso ha un fascino cui è difficile resistere. Stiamo parlando della rappresentazione della Natività che si terrà nella parrocchia dei Santi Martino e Stefano nei giorni di Santo Stefano e dell’Epifania alle ore 16.30. Articolata in più “quadri” accompagnati da canti e da un testo di commento, la rappresentazione ha inizio sul sagrato della chiesa di San Martino, lungo la Tosco Romagnola, con la scena dell’Annunciazione; procede poi nel piazzale antistante la nuova chiesa della Trasfigurazione (rivestita con pietre provenienti dalla Terra Santa), con le scene della Visitazione e dell’arrivo di Maria e Giuseppe a Betlemme, per il censimento; quindi la drammatica scena delle Locande, la Natività con l’annuncio della lieta novella ai pastori e – ma solo per la rappresentazione del 6 gennaio – l’arrivo dei Magi per distribuire calze e dolcetti ai bambini. Tra figuranti, cori, sarte, carpentieri e pittori, impegna oggi più di centoventi persone, senza considerare tutti coloro che mettono a disposizione materiale, strumenti, decorazioni e quant’altro è utile a ricostruire un intero villaggio della Palestina del I secolo d.C..

A Petroio alle pendici della città di Leonardo da Vinci, il presepe è completamente meccanizzato. L’acqua non manca con tutte le sue cascate passando sotto i ponti e attraverso i mulini fino a perdersi in due laghetti dove oramai da anni vivono una famiglia di pesci rossi incuriositi dalle barchette che si muovono e soprattutto da un pesciolino finto che un pescatore muove in acqua. Tutto è realizzato con la migliore delle maestrie artigianali e curato nei minimi particolari: le case di Betlemme, tipicamente dell’epoca, come pure quelle della campagna dove si può ammirare la frangitura delle olive. Un forno a legna ci fa odorare il vero profumo del pane cotto. Non mancano i tipici mestieri del falegname, del maniscalco, del fabbro, del bottaio, e del vasaio.

A Montopoli Val d'Arno l'antica tradizione del rivive nella pieve di S. Stefano dove un gruppo di presepisti realizzano nella sacrestia un grande presepe tradizionale. A pochi metri nel Conservatorio di Santa Marta è possibile ammirare una collezione di presepi realizzati interamente con materiali di scarto da Roberto Cipollone, in arte Ciro. Ma l'occasione è propizia anche per un tuffo nell'arte per ammirare un San Giuseppe con bastone e la Madonna, guidati per mano da Gesù Bambino della scuola emiliana del XVIII secolo, un Corale miniato realizzato da Simone Camaldolesi (1375-1399), un Antifonario miniato della bottega fiorentina del sec. XV e la Madonna con Bambino di Lorenzo Monaco. Dell'ultimo secolo una bella ceramica delle terracotte Dante Milani di cui si può ammirare un'ampia collezione al museo civico.
A Montignoso (Gambassi Terme) il presepe racconta l'intera vita di Gesù ed è diviso in due parti. Nella prima viene raffigurato quanto i cosiddetti Vangeli dell’infanzia narrano di Gesù. Tutta la scena della divina nascita è illuminata con una luce fioca come di piccolo fuoco acceso, ma una luce forte e calda parte dalla mangiatoia e, illuminando la statua di Gesù Bambino, va a colpire i volti di Maria SS.ma e di S. Giuseppe. Una grande stella cometa svetta sulla grotta rendendo il tutto molto suggestivo. La seconda parte del presepe raffigura la vita pubblica di Gesù.

La tradizione dei grandi presepi a Calci si rinnova con il Presepio che cresce di Nicosia, molto suggestivo. Viene costruito, ogni anno diverso, all’interno della chiesa, unica parte restaurata di un grande convento abbandonato. E’ stato definito “Il Presepio che cresce” perché ogni anno vede aggiungersi nuovi personaggi e nuove ambientazioni. I personaggi hanno le parti visibili in gesso, lavorato e pitturato pezzo per pezzo, e sono rivestiti con abiti veri, realizzati ricercando tessuti adatti al luogo e all’epoca. Anche quest’anno il “Presepio che cresce” si arricchirà di nuovi personaggi ed ambientazioni che dovranno però essere una sorpresa per i visitatori. 

Per chi passa nei pressi di San Giovanni alla Vena, una fermata è d’obbligo al Presepe dell’Angelo realizzato da Angelo Perini.
E' un Presepe tradizionale, frutto di appassionato e meticoloso lavoro, realizzato nelle nicchie di un'antica cantina, con ciocchi d'olivo, casette di legno, corsi d'acqua, piccole cascate, personaggi di coccio grandi e piccoli e mille altri dettagli.

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1 commento:

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