A NICOSIA DI CALCI, IL PRESEPIO CHE CRESCE AGGIUNGE "IL MAESTRO"

Si chiama "Il Presepio che cresce" perchè ogni anno aggiunge un personaggio al presepe. A realizzarlo a Nicosia di Calci Bruna Lupetti la sorella e Libera con la collaborazione di Mons. Antonio Cecconi, Giuliano Valdrighi, Claudia Del Torto, Grazia Degli Innocenti, Manuela Turini, Giulia Ghelardi, Umberto Battaglini, Gabriele Ferri, Silvia Battaglini, Lucia Ferri. I personaggi del presepe. Ne parliamo con Bruna Lupetti Battaglini.
Come sono realizzati i personaggi?
I personaggi sono alti 65/70 centimetri e le parti scenografiche sono realizzati con sistemi artigianali. Le parti visibili delle statue sono in gesso modellato a mano e successivamente dipinto, mentre il corpo è costituito da una intelaiatura ricoperta con abiti veri che vengono realizzati con particolare attenzione alla ricerca di stoffe venivano usate al tempo della Natività. Molta cura viene dedicata ai particolari, ai dettagli, riprodotti con precisione in miniatura. Per le scenografie, ogni anno diverse, vengono usati materiali naturali come sughero, radici di alberi, borraccina, canne, tronchetti, tutte cose che si trovano facilmente sui nostri monti e che, immagazzinate dopo lo smontaggio, vengono riutilizzate l’anno successivo. Anche le piante inserite nel Presepio sono vere, coltivate in dimensioni adatte e riutilizzate anno dopo anno.
Chi è il nuovo personaggio inserito quest'anno nel Presepio?
Si tratta del maestro e  di alcuni alunni.



Dopo pastori, artigiani, massaie, agricoltori, ciechi, albergatori... perché un maestro?
Perché MAESTRO è il nome con cui i discepoli si rivolgono a Gesù.  Gesù non è un maestro che ha bisogno di salire in cattedra per fare lezione, la sua scuola sono le strade polverose, le materie di insegnamento sono l’osservazione amorosa delle bellezze del creato, gli incontri con le persone, la denuncia dell’arroganza del potere.
Quando si parla di maestri del nostro tempo il ricordo va ad alcune figure sacerdotali. A chi in particolare?
Davanti al Presepio, senza dimenticare le ombre, accendiamo qualche luce che rischiara il cammino della chiesa nella storia con “personaggi” che hanno scelto la scuola come occasione di fedeltà al Vangelo: don Lorenzo Milani, che scelse la promozione degli ultimi proprio attraverso la scuola; Giovanni Battista De La Salle, che diede vita ai “Fratelli delle scuola cristiane”, religiosi dediti all'istruzione e educazione gratuita dei fanciulli delle classi popolari in un tempo in cui si studiava solo a pagamento e quindi la cultura era patrimonio dei ricchi; Giovanni Bosco che promosse l’elevazione dei “figli del popolo” attraverso le scuole di formazione professionale; Pino Puglisi, prete e insegnante di religione nelle scuole di Palermo, “reclutava” tra i suoi studenti volontari impegnati a strappare alla mafia i ragazzi di Brancaccio attraverso la crescita culturale e comunitaria. Tanti modi di essere “maestri” per fedeltà al Bambino di Betlemme che, diventato grande, sceglierà come ultima cattedra il legno della croce. Dalla quale insegna ancora.

E nella contemporaneità a chi va il pensiero?
Un'altra luce si è accesa davanti al presepio con l’assegnazione del premio Nobel per la pace alla diciassettenne pakistana Malala Yousafzai, per la sua lotta a favore del diritto all’istruzione di tutti i bambini e le bambine. Insieme alla storia dell’indiano Kailash Satyarthi, 60 anni, impegnato contro il lavoro minorile, la forza di questa giovane ragazza, che non ha esitato a sfidare la morte per fedeltà alle proprie convinzioni, è un messaggio di speranza soprattutto per le giovani generazioni.

(fm)

(foto di Ennio Gioè)












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